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al testo di cristina bizzarri
Metodo dell’immanenza
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Metto sul fuoco l'acqua finché quasi non bolle. Getto a poco a poco la farina gialla. Giro col mestolo finché la farina gialla non assorba tutta l'acqua. Aggiungo poi un pizzico di sale. Giro ancora - piano. Aspetto.
Sei qui, da una distanza che non colmano i miei occhi. È mia la mano o tua? Mi arriva la tua voce. Rimani. Ricordi il nostro riso, il cinema di pomeriggio con i dobus adocchiati già da una distanza dietro il vetro della pasticceria e i film vietati ai minori (dicevamo che avevo già quattordicianni ) e quegli inverni tuoi feroci e struggenti? È mia o tua la voce? Ancora ridi, sorridi come un'imperatrice e piangi - di quel tuo pianto ironico e assoluto che ancora mi spaventa.
E sei, ma nello stesso tempo un'altra - quella degli autori americani e del barone di Charlus - intanto l'eterna sigaretta in bocca - a girare la polenta. Sì, anche il mio cucinino è troppo stretto, e sì, anch'io sognavo di essere la castellana di un irraggiungibile castello. Ne sorrido adesso. Non sono più arrabbiata. Sei stata molto amata e non te n'eri accorta. Nench'io. Stiamo bene qui noi due, in questo spazio angusto da dove ti parlo e tu non mi rispondi. Che tepore, lo senti, tra gli armadietti rossi e questo fumo che piano piano sale? Non so più, in questo spazio non segnato sulle carte - sei tu a essertene andata o io ad averti abbandonata? Rimani. C'è tanto amore ancora. Qui.
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Fausto Torre
- 12/09/2014 22:31:00
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trasmette forte coesione; si solidifica in un passaggio di permanenza consustanziale.
p.s. certo che puoi visitare le visioni, ci mancherebbe. pps: i to visitazzioni sunnu megghiu di me testi ;-)
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Piergiorgio Troilo
- 12/09/2014 22:16:00
[ leggi altri commenti di Piergiorgio Troilo » ]
"sei tu a essertene andata o io ad averti abbandonata? Rimani. Cè tanto amore ancora. Qui." Sono le parole che avrei voluto dire a mia madre, che vorrei dirle ora...grazie per questi versi intensi e commoventi!
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Cristina Bizzarri
- 12/09/2014 18:36:00
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Forse sì Francesco, forse è proprio - rifacendomi alla teologia - il "metodo dellimmanenza" quello a cui mi sto sentendo sempre più vicina. Il Divino, seppur nascosto, che si lascia intravedere solo "per orme" e tracce sbiadite, nel mondo e tra di noi: anche nel mio piccolo cucinino rosso mia madre ritorna, e in questo contatto impossibile ma di cui sento tutta la tensione e il desiderio - intravedo la possibilità di un Dio che, pur abitando un oltre, mi fa sentire una mancanza, un vuoto che forse potrà essere colmato. In una realtà che per ora non è nemmeno pensabile immaginare. Dove lacuta e a tratti struggente mancanza, il desiderio e la speranza coesistono. Loredana, adesso sai chi è! :-)
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Francesco Innella
- 12/09/2014 16:23:00
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La tua è una poesia del ricordo, molto bella. Adesso scrivi su temi più concreti hai abbandonato la tua vena metafisica?
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Loredana Savelli
- 12/09/2014 16:13:00
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Unamica scomparsa? O una "te stessa" svanita nella lontananza, cui vorresti restituire qualcosa? Qualunque cosa sia, è il tono dolce che rapisce, il senso di ineluttabilità, lonestà di ricordare, che è un modo per dare ciò che ancora si può. Ciao Cristina (... buon anno)
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Cristina Bizzarri
- 12/09/2014 12:39:00
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È vero Lorenzo. Un grazie a tutti voi!
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Lorenzo Mullon
- 12/09/2014 12:21:00
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lunica strada per superare langoscia dellimpermanenza è lapertura del cuore quando si apre veramente, i confini si afflosciano e il tempo non esiste più
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Amina Narimi
- 12/09/2014 11:35:00
[ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]
Bellissima..quando torna la tua poesiacheamo è un moto damore che mi porta via
Un abbraccio Cristina
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Lucia Longo
- 12/09/2014 10:46:00
[ leggi altri commenti di Lucia Longo » ]
Sei stata molto amata e non te neri accorta. Neanchio.
Si arriva dritta al cuore.
Buona giornata
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Ferdinando Battaglia
- 12/09/2014 10:39:00
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Prof., quando "ti lasci andare" superi per scrittura e contenuto le tuo stesse tra le migliori scritte; e "di quel tuo pianto ironico e assoluto" direi che è un verso capolavoro che, per me, rimane a paradigma del piacere di ogni lettura poetica.
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Sara Cristofori
- 12/09/2014 09:31:00
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arriva dritta dritta in mezzo al petto questa tua dolcissima...
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cristiana fischer
- 12/09/2014 08:43:00
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lo struggente rimpianto di non aver saputo condividere allora, in vita, con la madre, la sua vita in comune con la nostra lo dici proprio bene, semplice e perduto comè, perduto
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